Da "Sicurezza internazionale" della LUISS di Roma
Lo scorso dicembre il Ministero degli
Esteri della Russia ha trasmesso a
Stati Uniti e Nato una bozza di
accordo sulle "garanzie di sicurezza". La
valutazione russa che la sicurezza in
Europa avesse subito "di recente" un
"notevole deterioramento".
La Russia
aveva chiesto:
1) ritirare la decisione della
Nato del 2 aprile 2008 di integrare nella
Nato l'Ucraina e la Georgia
2) escludere
un'ulteriore espansione della Nato e l'adesione dell'Ucraina
3) non schierare truppe
e armi aggiuntive collocate nei paesi
membri della Nato prima del maggio
1997 (data di ingresso nella Nato dei
paesi dell'Europa orientale)
4) abbandonare qualsiasi attività militare della Nato in
Ucraina, in Europa orientale, nel Caucaso
e in Asia centrale.
Nel contempo proponeva:
1) confermare che le parti non si
considerano avversarie
2) consolidare
l'accordo per risolvere pacificamente tutte
le controversie e astenersi dall'uso della
forza
3) impegnarsi a non creare condizioni che possano essere percepite come
una minaccia dall'altra parte
4) creare
linee di collegamento per i contatti di
emergenza.
Oltre questi contenuti c'erano
richieste rivolte specificamente agli Stati
Uniti:
1) impegnarsi ad escludere un'ulteriore espansione della Nato verso Est
2)
non creare basi militari nei Paesi ex-sovietici, non utilizzare le loro infrastrutture militari, non sviluppare con loro una cooperazione militare.
C'era, da parte della Russia,
la percezione di minacce crescenti alla
sua sicurezza, la cui origine veniva individuata nelle relazioni sempre più strette
dell'Ucraina con la Nato e nell'incremento
della presenza della Nato nel Mar Nero.
La presentazione di questo documento è
stata accompagnata dalla precisazione
che "gli Stati Uniti e la Nato hanno respinto l'accordo"
Risposta non incoraggiante.