Regione:
arriva la "Omnibus 2.0". Piccola
storia di illegittimità impunite.
Nell'ultimo numero di Aprile abbiamo pubblicato un articolo
titolato "Discrezionalità senza discrezione: il supermarket delle
risorse pubbliche". Dalla data di pubblicazione di quella legge, la
n. 17 del 22 novembre 2021 (c.d. legge Omnibus), tuttavia, è già
passata tanta acqua sotto i ponti.
La tempistica e la toppa.
Come avevamo ipotizzato, una legge pubblicata a fine novembre,
contenente decine di contributi "puntuali" e il rimando a tante
delibere di giunta, non poteva che causare un cortocircuito negli
uffici regionali e una complessità reale all'effettiva spendita
delle risorse. Era chiaro, a chiunque abbia un minimo di infarinatura
di norme contabili e amministrative, che riuscire a utilizzare le
somme stanziate per il 2021, soprattutto per spesa corrente, fosse
quantomeno difficoltoso. La soluzione arriva con l'approvazione
della legge regionale n.21 del 2021 (pubblicata quasi fuori tempo
massimo in data 28 dicembre) che all'articolo 1 ci dice così: "In
considerazione del perdurare della situazione di emergenza sanitaria
determinata dal Covid-19, il termine per la realizzazione degli
interventi (della) legge regionale 22 novembre 2021, n. 17 (...) è
prorogato al 31 dicembre 2022". Quindi, questo Consiglio
Regionale, o se vogliamo i singoli Consiglieri, si sono assunti la
responsabilità di decidere che i principi stabiliti dalla normativa
dell'armonizzazione contabile dei bilanci (D.Lgs. 118/2011 recepito
con legge regionale 5/2015 dalla Sardegna) sono derogabili da una
legislazione (regionale) di rango inferiore. E' possibile fare
questo? Può una legislazione regionale stanziare delle risorse nel
2021 e decidere con successiva legge (regionale) che siccome non
hanno fatto in tempo a spenderli, possono spostare l'uso nell'anno
successivo? Vedremo cosa ne penserà il Governo: entro 60 giorni la
legge 21/2021 del 28 dicembre potrà essere impugnata.
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Gli uffici regionali, correttamente, dovendo applicare la normativa
generale in tema di concessione di contributi (soprattutto in
coordinamento con le norme comunitarie) chiedono normalmente ai
beneficiari un cofinanziamento almeno pari al 20% del programma di
spesa totale del progetto. Tuttavia, evidentemente, anche tale
apporto di risorse proprie non ha ottenuto il favore dei beneficiari
della omnibus e (sempre con la legge regionale 21/2021) si è
prontamente stabilito che "I progetti finanziati con la legge
regionale n. 17 del 2021 aventi come destinatari tutti i soggetti
pubblici e privati, in quanto finalizzati a sostenere il comparto e
contenere gli effetti del Covid19, non sono soggetti e non
necessitano del cofinanziamento da parte dell'organismo
beneficiario."
Quindi, anche in questo caso, giustificando le deroghe con la
persistenza della pandemia, si legifera ai limiti della legittimità
e del principio della gerarchia delle fonti giuridiche.
L'intervento del Governo sulla legge Omnibus.
Nel Consiglio dei Ministri del 21 gennaio 2022 accade però che la
legge regionale n.17 viene impugnata dal Governo, non totalmente ma
in molti punti salienti. Si tratta della tredicesima legge bocciata a
questo Consiglio Regionale. Vengono cassate gran parte delle norme
stabilite per il personale (accesso alla dirigenza, proroga dirigenti
a tempo determinato, stabilizzazione precariato), le norme sulla
disciplina delle zone umide e alcune modifiche incidenti sulla
normativa paesaggistica e persino il ritocchino istat che i
Consiglieri si erano generosamente riconosciuti sul loro stipendio
mensile.
Il metodo "tabelle" e la mancata impugnazione.
Anche il Governo pero non si rende conto di un passaggio che non è
immediamente evidente: quello che abbiamo chiamato "il metodo
tabelle". Di cosa parliamo? Ci riferiamo a un nuovo sistema di
assegnazione di risorse: a fronte di un articolo di legge scarno e
apparentemente innocuo si nasconde un elenco quasi infinito ma
soprattutto "puntuale" di contributi "ad personam" (o meglio
"ad associazione" o "a comune"). L'articolo incriminato, il
n. 4 ai commi 1, 2 e 3 stabilisce che sono autorizzati
rispettivamente 13.618.800 euro, 21.585.500 euro e 301.620.000 euro,
ma senza che i singoli interventi stabiliti nelle tabelle collegate
vengano nominati, discussi o votati dal legislatore regionale.
Quindi ci chiediamo: è legittimo che la discrezionalità del
legislatore regionale, seppur con provvedimento legislativo, decida
puntualmente chi è meritevole di ricevere risorse? Perche senza
procedure comparative e trasparenti? Chi ci dice che quelle
associazioni, quei Comuni o quegli enti citati e finanziati siano
effettivamente degni destinatari di finanziamenti che hanno parvenza
di essere totalmente ordinari?
Ecco, la mancata impugnazione di quell'articolo 4 della legge
regionale 17/2021 costituisce un pericoloso precedente e crediamo che
il "metodo tabelle", impunito e non impugnato, possa diventare il
modo per continuare a elargire contributi senza criteri definiti
anche nelle prossime leggi che verranno approvate in questa
legislatura.
La finanziaria regionale e la Omnibus 2.0
La bozza di legge di stabilità 2022 è stata approvata con la
Delibera di Giunta n.48/66 del 10.12.2021 e, dopo i passaggi nelle
Commissioni Consiliari, entra in aula il 1 febbraio 2022, proprio
durante i giorni in cui questo articolo viene scritto. Grande
fibrillazione da parte dei partiti di maggioranza e opposizione e un
presunto accordo di "non belligeranza" che, per poter approvare
la finanziaria in tempi brevi, prevederebbe la rinuncia alla
presentazione di tutti gli emendamenti. La contropartita sarebbe la
successiva approvazione di un'altra legge a marzo 2022, già
soprannominata "Omnibus 2.0". Riuscirà quindi questa maggioranza
consiliare a fare peggio della Omnibus 2021? I presupposti ci sono
tutti. Auguri Sardegna, buon 2022!
Letizia Janas