Ne parliamo con Paola Casula sindaca di Guasila e commissaria dal 2017
In Sardegna la Commissione Regionale per la realizzazione della Parità tra uomini e donne (CRPOCommissione Regionale Pari Opportunità) è stata istituita con Legge Regionale n. 39 del 13 giugno 1989. Ha sede ed opera presso la Presidenza della Regione, è formata da venti donne elette dal Consiglio Regionale e resta in carica tre anni.
Ho fatto parte dell'Ottava Commissione (con nomina nel Gennaio 2017) e dell'attuale Nona Commissione, confermata con nomina del Presidente del Consiglio regionale nel Giugno del 2020.
La legge riconosce alla Commissione un importante ruolo di promozione, indagine, controllo e ricerca su politiche di parità e opportunità e sulla condizione femminile in genere, tuttavia l'esiguità delle risorse assegnate ne sacrificano molto l'operatività e l'efficacia.
Ciò che ha maggiormente caratterizzato questi ultimi due mandati della Commissione è sicuramente la conquista, fortemente voluta dalle commissarie, dell'inserimento della doppia preferenza di genere nella legge elettorale per l'elezione dei membri del Consiglio Regionale della Sardegna: un sistema senza dubbio perfettibile ma per il quale tutto il mondo femminile sardo si spendeva da anni. Infatti, dopo la bocciatura del 2013 a voto segreto, finalmente il Consiglio Regionale ha riconosciuto il diritto di tutti i cittadini e cittadine di avere piena e totale pari opportunità nell'esercizio dell'azione politica.
Il tema delle "quote di genere", spesso contestato è stato ampiamente trattato anche nell'evento on line delle Donne di Articolo Uno Sardegna "PERDENDO QUOTA", che traeva spunto proprio dalle polemiche generate all'indomani della nomina dei nuovi ministri e delle (poche) ministre del Governo Draghi. Le donne negli ultimi trent'anni si sono senz'altro ritagliate un ruolo importante nel mondo del lavoro, della politica e nella vita familiare, ma purtroppo nonostante le conquiste ottenute in termini di affermazione sociale, i numeri spesso continuano a dimostrare come il mondo sia pieno di barriere invisibili che impediscono alle donne di salire ai vertici: il cosiddetto soffitto di cristallo.
Il mondo della politica presenta ostacoli ancora maggiori: le Sindache in Sardegna, che sono anche al di sopra della media nazionale, sono appena il 16% rispetto ai Sindaci in carica e le Consigliere Regionali, anche dopo l'approvazione della legge sulla doppia preferenza di genere (nonostante siano raddoppiate rispetto alla scorsa legislatura) sono appena 9 su 60.
In Italia, il tasso di occupazione femminile è altamente al di sotto rispetto alla media Europea e in questo contesto, durante la pandemia, le diseguaglianze sociali e le disparità di genere nel mondo del lavoro sono state purtroppo amplificate, con 99mila donne che sono finite disoccupate o inattive.
Ecco perché la Commissione Regionale ha ancora un senso ed ecco perché è importante che la sua azione sia potenziata e riconosciuta.
La Commissione ha un ruolo indiscutibile: garantire il rispetto dei principi di uguaglianza formale e sostanziale riconosciuti dall'art. 3 della Costituzione Italiana nonché assolvere al compito previsto per le leggi regionali dall'art. 117.
Tra le iniziative realizzate nel Programma operativo 2017-2019 mi piace ricordare i progetti "A SCUOLA IMPARI LA PARI-TA'" (rivolto alle scuole e nato come percorso di sensibilizzazione contro gli stereotipi di genere in chiave preventiva, culturale ed educativa) e "LINGUAGGIO DI GENERE" riservato alle classi quarte degli istituti superiori. I due percorsi educativi prevedevano anche la realizzazione di un cortometraggio e la partecipazione ad un concorso per la premiazione del miglior lavoro. Sono stati l'Istituto Comprensivo San Giovanni Suergiu Giba (per il primo progetto) e l'Istituto di Istruzione Superiore ITI di Tortolì (per il progetto riservato alle scuole superiori) ad aggiudicarsi il primo posto e i mille euro di premio da destinare a progetti scolastici sulle pari opportunità.
Un altro importante progetto sulla "Toponomastica al femminile" ha coinvolto le istituzioni scolastiche, in collaborazione con le relative amministrazioni Comunali, con l'obiettivo di condurre una ricerca-azione finalizzata a individuare e descrivere itinerari di genere femminile, riportando alla luce le tracce delle presenze femminili nella storia e nella cultura dei loro Territori e del Paese.
Nell'ultimo programma operativo approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 26/8 del 5.7.2021 è stata presentata l'azione della Commissione per il biennio 2020/2021 attraverso la costituzione di sei gruppi di lavoro che si distinguono a seconda delle azioni che la Commissione intenderà sviluppare in collaborazione costante con le realtà sociali, politiche, economiche e sanitarie presenti nel territorio sardo. I gruppi di lavoro sono 6 che propongono progetti di notevole importanza sui temi di: Gender mainstreaming; Lavoro; Istruzione; Sanità; Proposte legislative; Comunicazione.
Il Gruppo Istruzione, che coordino personalmente, ha proposto l'istituzione con Legge Regionale della Giornata della parità nelle scuole da istituzionalizzare in tutte le scuole Sarde. Sarebbe la prima Regione in Sardegna a istituire una giornata interamente dedicata alla parità di genere da rivolgere alle scuole, luogo cardine dove prevenire e contrastare gli stereotipi di genere purtroppo spesso causa di fenomeni di violenza domestica.
Paola Casula Sindaca di Guasila Componente della Commissione Regionale Pari opportunità