In questa vicenda dell'Ucraina, oggettivamente c'è un crimine commesso
dalla Russia contro uno stato sovrano,
altrettanto oggettivamente c'è stata
negli ultimi trent'anni un'espansione
della Nato ad est che, se avesse compreso anche il territorio ucraino, avrebbe portato i missili statunitensi a 3 minuti di volo da Mosca.
Chiarito questo, poi viene tutto il resto,
le relazioni economiche Europa -
Russia, sgradite agli USA, l'ampliamento insensato dell'Europa da 14 a 27
stati che (col senno di poi è chiaro a
tutti) serviva solo per poi fare entrare
nella Nato i nuovi paesi aderenti all'UE.
Ciò che più mi ha colpito negativamente in questi giorni è stato, da un lato l'inesistenza di una voce autonoma
dell'Unione europea, una subalternità e
ignavia tali che sono il certificato di
coma profondo di una comunità politica
(altro che contestare l'euro!), dall'altro
lato il giornalismo indipendente, morto
su tutte le reti televisive italiane, dove,
tranne rarissime eccezioni, è stata fornita una descrizione a senso unico
degli eventi, che poi alla fine non servirà a nulla perché a differenza dell'Iraq,
dell'Afganistan e della Siria per quanto
si lavi il cervello all'opinione pubblica
N
non è possibile nessun intervento militare diretto perché la Russia non è uno
staterello.
Sulle sanzioni come deterrente ho solo
un dubbio: siamo sicuri che faranno
male solo alla Russia? In un'economia
globalizzata, dove tutto è collegato, dove
il mangime per gli allevamenti sardi arriva da lì, il gas, il petrolio, il turismo, le
materie prime della panificazione e tanti
altri aspetti, a lungo andare chi si farà più
male?
Se l'Europa non fosse succube ed eterodiretta oggi ci sarebbe lei in prima fila
a promuovere una conferenza di pace, il
cessate il fuoco immediato, ascolterebbe le ragioni delle parti, promuoverebbe
il dialogo che è l'unico modo di non farsi
male davvero, tutti.
Pasquale Lubinu