Cosa fare.
Le soluzioni possono essere di tipo
strutturale, clinico-gestionale e culturale.
Azioni di tipo strutturale.
Su questo piano la prima azione
strategica è la predisposizione di una
Conferenza Nazionale per
l'Appropriatezza nel SSN, nella certezza che da questo passaggio politico emergeranno le soluzioni utili
alla predisposizione delle azioni di
governo necessarie e dei Piani
nazionali e regionali di
Appropriatezza delle prestazioni
sanitarie.
Queste azioni sono da realizzare in
tempi medio-brevi, adottando da
subito strumenti concreti per contrastare gli sprechi in sanità e porre in
campo rapidamente le attività strategiche necessarie, che noi individuiamo in:
a) Adozione del Piano pluriennale
Regionale per l'Appropriatezza che
leghi in modo organico tutti i possibili interventi necessari, e che sappia
dare organicità sul livello regionale
alle azioni concretamente realizzabili
e applicabili;
b) Costituzione di una rete strutturale regionale (la Rete per
l'Appropriatezza delle Prestazioni nel
SSN), articolata sul modello Hub e
Spoke con una struttura regionale
dedicata e una struttura locale di riferimento per ciascuna Azienda sanitaria ed Ospedaliera, che preveda
livelli articolati di responsabilità e che
applichi i contenuti del piano per
l'Appropriatezza a livello regionale e
delle Aziende Sanitarie e
Ospedaliere;
c) Istituzione in ogni Azienda sanitaria locale ed in Regione di un vero e
proprio Servizio per l'appropriatezza,
con compiti di analisi delle prestazioni, di formazione degli operatori, con
funzioni ispettive e sanzionatorie,
con compiti di proposta di strumenti
tecnici per la rilevazione dell'appropriatezza o della non appropriatezza
delle prestazioni;
d) Predisposizione di un sistema
informativo (sul modello di quello
adottato per il controllo della spesa
farmaceutica) di archiviazione dei
dati in grado di consentire l'analisi
sistematica delle prescrizioni, delle
prestazioni e delle refertazioni correlate;
e) Definizione di un sistema semplice, intuitivo e rapido di riconoscimento della qualità nella prescrizione/prestazione (esempio codici colore per
livelli differenti di appropriatezza).
Azioni di tipo clinico-gestionale.
Le azioni di tipo clinico-gestionale
tendono a modificare l'approccio dei
professionisti al tema della appropriatezza, rafforzandone l'adesione
concettuale e adottando tutte le azioni correttive necessarie, sia professionali che di responsabilità.
Le direttrici principali di questo tipo di
azioni sono:
1. il principio che chi viene chiamato ad eseguire una prestazione ha il
diritto ed è chiamato a giudicare la
richiesta che evade (chi sta a valle
giudica il livello di coerenza della prestazione che gli viene richiesta a
monte);
2. l'adozione di un sistema di valutazione (anche con procedure di autovalutazione e di revisione tra pari dei
professionisti tra loro) capace di evidenziare in modo preciso e puntuale
gli errori procedurali o professionali;
3. la ridefinizione del sistema premiante e di quello sanzionatorio.
Le azioni specifiche, in questa trilogia
di indirizzo sono:
a) La istituzione di un Osservatorio
Regionale di Appropriatezza per tutti
gli attori del SSN, ciascuno per le
proprie responsabilità e competenze,
che riguardi gli operatori sanitari, i cittadini, gli organismi di controllo e i
livelli gestionali in grado di misurare
le performances di ciascun destinatario;
b) La adozione di linee guida (definite in accordo con le società scientifiche riconosciute e accreditate dalla
comunità internazionale) per l'erogazione delle prestazioni inerenti specifiche patologie;
c) La definizione di PDTA (Percorsi
Diagnostico Terapeutici e Assistenziali) su specifici target di
popolazione e su patologie complesse;
d) L'uso sistematico dei codici di
priorità da parte di tutti i medici prescrittori ed in tutte le strutture del
SSN;
e) L'adozione di un sistema informatico in grado di consentire l'analisi
dei dati di utilizzo e fornitura delle
prestazioni socio sanitarie e amministrative correlate alle attività sanitarie;
f) L'adozione di uno specifico sistema di valutazione delle prestazioni
(cliniche, assistenziali, amministrative correlate, di controllo, ecc.), basato sul doppio sistema, quello esterno
(realizzato dai sistemi di verifica del
sistema e fondato essenzialmente
sui dati quantitativi), e quello interno
alle professioni e sostanzialmente
realizzato sulla verifica di qualità
della prestazione richiesta da parte
del professionista che la realizza;
g) L'adozione di un sistema integrato di governo delle prenotazioni, che
adotti procedure dinamiche atte a
riportare i tempi di attesa a condizioni degne di un SSN moderno e civile
(riserve prestazionali correlate ai
codici di priorità, richiamo preliminare con sistema SMS, lotta all'abortività delle prestazioni sanitarie,
responsabilizzazione dei cittadini,
ecc.);
h) La definizione e adozione di un
sistema premiante dei comportamenti virtuosi e di un sistema di
penalizzazione dei comportamenti
viziosi rispetto alla appropriatezza
delle prestazioni, con una gradualità
temperata e condivisa;
i) La formulazione di un nuovo
modello di Piano Regionale della formazione dei professionisti, orientato
non solo ai contenuti scientifici ma
anche, ed in particolar modo, alla
appropriatezza clinica e prescrittiva,
in accordo con EBM, linee guida e
PDTA;
j) La revisione e correzione dell'attuale uso dell'intramoenia, oggi fruito
soprattutto dal cittadino abbiente per
tagliare a proprie spese le code.
Questo istituto contrattuale deve,
invece, essere ricondotto alle disposizioni normative che lo hanno generato, esercitato nelle strutture delle
ASL e deve costituire uno strumento
aggiuntivo per l'azienda sanitaria atto
a garantire il rispetto degli standard
di offerta delle prestazioni a tutti i cittadini.
Azioni culturali.
Fare attenzione all'uso appropriato
delle risorse sanitarie è un dovere
etico e professionale che risponde
anche ai modelli culturali della
società, rispetto ai quali occorrono
azioni mirate e sostanziali.
Investire nella educazione dei cittadini non solo su politiche di salute ma
anche su modelli di rispetto delle
risorse comuni, si potrebbe dire sui
beni comuni, in questo caso rappresentate dalle risorse economiche e
professionali di un bene come la
sanità pubblica, rappresenta un target delle azioni su cui lavorare. Tra
queste azioni evidenziamo necessarie:
a) Fare dell'appropriatezza il modello di riferimento non solo degli operatori ma anche dei cittadini nell'approccio all'uso del sistema;
b) La elaborazione di sistemi di
divulgazione diretta dei criteri di
appropriatezza in sanità, di promozione di comportamenti virtuosi, di
educazione nelle scuole;
c) Il diretto coinvolgimento delle
associazioni di rappresentanza di cittadini e di categorie di ammalati, per
la condivisione delle azioni mirate da
adottare;
d) Predisporre idonei piani di formazione dei propri dipendenti e dei cittadini;
e) Prevedere i modelli di verifica del
comportamento degli attori del sistema sanitario;
f) Adottare sistemi di monitoraggio e
di sanzionamento in caso di approccio colpevole.