Inappropriatezza
e spreco: un binomio inscindibile.
Appare
dunque sufficientemente chiaro che lo squilibrio tra domanda e
offerta di prestazioni produce inesorabilmente dilatazione dei tempi
d'attesa e disqualità del sistema. Cioè, in ultimo,
inappropriatezza e spreco di risorse, umane, economiche, frustrazione
di cittadini e operatori.
Inappropriatezza
e spreco vanno sempre strettamente di pari passo. Costituiscono il
binomio inscindibile che caratterizza il declino dei sistemi, di
quello sanitario nel nostro caso, la loro inesorabile caduta.
Appropriatezza
e responsabilità declinano, invece, il lavoro virtuoso di cui
necessitano i sistemi sanitari equi e moderni: sia essa professionale
(degli operatori sanitari), gestionale (dei servizi delle ASL),
istituzionale (del legislatore e della politica), che personale (dei
cittadini).
Inappropriatezza
Professionale
è richiedere esami non necessari, visite ripetitive, prescrivere
farmaci più costosi a parità di efficacia, ricoveri non
giustificati, scaricare su altri professionisti la propria
responsabilità professionale e prescrittiva. Non
fare cioè il proprio lavoro ma farlo fare ad altri.
Inappropriatezza
Gestionale
è non effettuare i dovuti controlli sulla inappropriatezza
professionale e dei cittadini, adottare sistemi informatici
inadeguati, permettere gestione delle liste d'attesa non
trasparenti, non premiare i comportamenti virtuosi, appiattire le
valutazioni non sul merito ma sulla mediocrità, ecc. Non
assumere cioè in pieno la responsabilità del governo del sistema su
parametri di qualità.
Inappropriatezza
Istituzionale
è produrre normativa carente, sistemi informativi inadeguati,
strumenti di controllo inadeguati, pianificazione limitata. Fare
cioè cattiva politica.
Inappropriatezza
Personale
è pretendere esami e visite specialistiche non necessari, visite
ripetitive, "bucare le liste d'attesa", cambiare specialista
continuamente, ecc. Essere
cioè cittadini senza responsabilità e senza cittadinanza.
Il
risultato finale di tutto questo folle scarico di responsabilità, di
questo tutti contro tutti è una illogica e stupida pretesa
individuale di riuscire a cavarsela per proprio conto al di là
dell'interesse collettivo e del sistema, senza comprendere che
dalla caduta di un sistema buono ma fragile si salvano solo i più
forti, non certamente i più deboli.
L'appropriatezza
come strumento di governo del SSN.
Appare
dunque evidente che lunghezza delle Liste d'Attesa e
inappropriatezza delle prestazioni siano questioni intimamente
collegate e reciprocamente potenziantesi nel bene e nel male.
Se
partiamo dal concetto che i
codici di priorità delle prestazioni
"interpretano" il concetto di appropriatezza insito nella scelta
del medico prescrittore e che appropriatezza
è la qualità intrinseca di una prestazione, non possiamo che
ribadire che il rapporto equilibrato efficacia-efficienza equivalga
all'APPROPRIATEZZA
e che, viceversa, il rapporto squilibrato efficacia-efficienza
costituisca per quota parte lo SPRECO
di risorse insito nel disequilibrio.
E
proprio il riconoscimento di ampi e diffusi livelli di spreco nella
richiesta e nella erogazione delle prestazioni sanitarie ed in
particolare di alcune di esse, ha indotto spesso il legislatore ad
individuare una serie di prestazioni ad elevato rischio di
inappropriatezza e a prevedere sanzioni a carico dei medici
prescrittori.
Questo
tipo di intervento legislativo da molte parti, ed anche dai
cittadini, è stato letto come intervento di tipo "finanziario",
volto cioè a risparmiare risorse economiche sul terreno della
salute, e con una importante connotazione negativa, dato che si basa
fondamentalmente sulla selezione delle prestazioni e in misura
trascurabile sulla promozione dei comportamenti virtuosi da parte dei
professionisti.
Dato
che tutte le prestazioni sanitarie possono essere appropriate o non
appropriate, e che il tema di fondo non sia la selezione delle
prestazioni da sottoporre a limitazione, ma la promozione di
comportamenti virtuosi all'interno del Sistema, a tutti i livelli
di responsabilità, noi crediamo necessario di dover approfondire il
tema dell'appropriatezza secondo direttrici positive. Occorre cioè
una visione di massima concretezza possibile verso soluzioni che
possano garantire il diritto dei cittadini a tutte le prestazioni
sanitarie necessarie, secondo logiche di seria utilità personale e
pubblica e mediante la partecipazione, valorizzazione e
responsabilizzazione di tutti gli attori del sistema sanitario, i
cittadini, i medici, i responsabili gestionali ed i legislatori,
ciascuno per la propria competenza.
Noi
siamo convinti che la questione dell'appropriatezza delle
prestazioni sanitarie riguardi tutti e che nessuno possa tirarsi
indietro rispetto a ciò che noi non consideriamo solo un dovere ma
anche una grande opportunità per trovare, con meccanismi di
virtuosismo interno al sistema, quelle risorse economiche necessarie
a garantire la tutela di un SSN che invece corre oggi grandi rischi
nei suoi fondamenti solidaristici ed universalistici.
Se
sul tappeto della modernizzazione del sistema sono oggi disponibili
le risorse aggiuntive del PNRR, occorre capire che queste risorse
devono necessariamente produrre cambiamenti strategici del sistema
sanitario. Quando queste risorse non ci saranno più, non ci sarà
altra via di finanziamento aggiuntivo che quella del virtuosismo
interno al sistema stesso, impossibile senza una forte, fortissima
azione di appropriatezza di tutte le attività interne e correlate,
del Servizio Sanitario Nazionale.
Ecco
perché il New Generation EU deve rappresentare in Sanità una
opportunità irrinunciabile.
Gennaio
2022 - Bruno Palmas