L' Ambasciatore ucraino presso
l'ONU, Sergiy Kyslytsya, ha
richiesto una sessione speciale di emergenza ai sensi della risoluzione 377A (V), "Unione per la pace",
adottata dall'Assemblea Generale
nel 1950. Tale testo prevede che se il
Consiglio di Sicurezza, "a causa
della mancanza di unanimità tra i
suoi membri permanenti, non adempie alla sua responsabilità primaria per il mantenimento della pace
e della sicurezza internazionali in
qualsiasi caso in cui appaia una
minaccia per la pace, una violazione della pace o un atto di aggressione", l'Assemblea Generale esamina immediatamente la questione, "al fine di rivolgere ai membri
raccomandazioni appropriate per
l'azione collettiva, tra cui, in caso
di violazione della pace o di atto di
aggressione, l'uso di forze armate
quando necessario, al fine di mantenere o ripristinare la pace e la sicurezza internazionali".
In relazione alla pace L'UNHCR invita i Paesi vicini a lasciare le frontiere
aperte per gli sfollati provenienti
dall'Ucraina che cercano sicurezza e
protezione; in quanto stanno avvenendo crimini di guerra e contro l'umanità e ci sono già migliaia sia profughi interni che esterni, i quali stanno già arrivando con le proprie macchine in Polonia e Moldavia per ora.
Le conseguenze per la popolazione
civile, di questo assalto all'intero
Stato sovrano dell'Ucraina, saranno
devastanti se le operazioni belliche
continueranno così intense.
L'Agenzia è pronta a sostenere gli
sforzi di tutti per rispondere a qualsiasi situazione di sfollamento forzato.
Dati UNICEF rilevano che decine di
migliaia di famiglie potrebbero essere
sfollate, il che fa aumentare drasticamente i bisogni umanitari. Fino a 7,5
milioni di bambini sono a rischio per
questo è urgente un cessate il fuoco
immediato.
L'UNICEF sta cercando di portare
acqua potabile, materiale sanitario ed
igienico, didattico e anche attrezzature sportive il più vicino alla linea del
fuoco; coordinandosi con i comuni
della zona per garantire che gli aiuti
arrivino immediatamente. Dall'inizio
della guerra a bassa intensità nel
Donbass, nel 2014, l'istruzione di
migliaia di bambini è stata interrotta
su entrambi i lati della linea di contatto. Tutte le parti coinvolte devono
rispettare la Dichiarazione sulla
Scuola Sicura, approvata a Oslo nel
maggio 2015 e sottoscritta
dall'Ucraina nel novembre del 2019;
tale Dichiarazione tutela studenti,
insegnanti, scuole e università durante i conflitti armati per sostenere la
continuità dell'istruzione durante la
guerra mettendo in atto misure concrete per scoraggiare attacchi militari
alle scuole. Nel 2020, ci sono stati
535 attacchi verificati alle scuole, con
un aumento del 17% rispetto al 2019.
Nell'Ucraina sud-orientale i bambini
vivono, giocano e vanno a scuola in
uno dei tratti più pericolosi al mondo
in quanto è disseminato di mine
antiuomo ed altri ordigni inesplosi.
Questo ha provocato morti e feriti,
avendo un impatto molto importante
sul benessere psicosociale di un'intera generazione. I più piccoli sono le
prime vittime di una guerra; per questo è fondamentale proteggerli, assieme ai loro caregiver, dagli attacchi.
Le strutture educative dovrebbero
rimanere uno spazio sicuro in cui i
bambini possano essere protetti da
minacce e crisi, un rifugio dove imparare, giocare ed accrescere il loro
pieno potenziale. Il diritto all'istruzione di un bambino non può essere salvaguardato in contesti di conflitto
senza che l'istruzione stessa sia protetta.
Le comunità colpite dal conflitto devono avere il tanto e necessario sostegno umanitario, per affrontare i bisogni più urgenti dei bambini e delle
famiglie più vulnerabili.
Valeria Sirigu
24-02-2022