Ma ho trovato in questa metafora una
similitudine con la nostra condizione politica. Quanto siamo disposti a rischiare e
a sacrificare noi per la nostra ideologia?
Per la nostra visione di mondo?
Geppetto non si arrende all'idea di avere un figlio che non
studia, che non rispetta le
regole, che fa cose che non
dovrebbe fare. Allo stesso
tempo, ho l'impressione che
noi ci stiamo arrendendo all'idea di una sinistra che non
può essere egemone in questa società, che non può sfidare il modello culturale,
sociale ,politico e organizzativo imposto dal capitalismo. Ci
arrendiamo al fatto che la
nostra ideologia debba avere le orecchie
d'asino in un angosciante e cupo paese
dei balocchi. Cerchiamo strade facili:
invece di costruire il consenso partendo
dalla nostra visione del mondo e creando un conflitto con l'attuale egemonia,
scegliamo di percorrere strade più semplici, perché abbiamo paura di non reggere il conflitto, di non ottenere risultati
elettorali adeguati, di non reggere la
sfida per il futuro. Questa paura attraversa il nostro partito e la nostra comunità
politica, che piuttosto che scegliere di
buttarsi nella società per ricostruire un
partito e un'ideologia, tenta di farsi adottare dal grande partito moderato del centrosinistra italiano, accettandone (o
subendone) i limiti, le contraddizioni, le
gravi incongruenze e una visione del
potere fine a se stessa. Io, invece, ancora credo nel nostro burattino: la comunità politica di Articolo uno mi ha dato
tanto in questi anni in termini di intelligenza, di impegno morale e sociale e
credo che dentro di noi esiste un enorme potenziale per poter creare,
insieme a chi ci sta, una grande
forza popolare del lavoro. Credo
che la società italiana stia aspettando un partito in grado di collegare ideologia, pensiero e pratica politica e penso che tutti questi strumenti siano oggi nella
nostre mani. Qualcuno potrebbe
dire "ma non ha senso metterci
nella zattera e rischiare, troviamo approdi più sicuri!". Io non
condivido questa analisi, perché
noi non stiamo scegliendo di
metterci nella zattera, noi siamo già
dentro la pancia della balena.
Dobbiamo avere il coraggio di riemergere dalla profondità degli abissi.
A noi la scelta!
Luca Pizzuto
26.05.2022