Su richiesta di António Guterres, il Coordinatore dei Soccorsi di Emergenza delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha visitato l'Afghanistan, dove ha parlato con il mullah Baradar e altre autorità talebane su questioni umanitarie; per chiedere protezione di tutti i civili, in particolare per donne, ragazze e minoranze.
Griffiths ha anche espresso la sua solidarietà al popolo afghano e ha ribadito l'impegno della comunità umanitaria a "fornire assistenza e protezione imparziali e indipendenti" a "milioni di persone bisognose".
Nel frattempo, i talebani si sono impegnati a garantire l'incolumità e l'incolumità del personale umanitario; per garantire la libertà di movimento sia agli uomini che alle donne degli operatori umanitari, così da poter fornire assistenza al popolo afghano.
Griffiths ha programmato di incontrare i rappresentanti delle Agenzie delle Nazioni Unite e di altre ONG nel Paese; per esprimere apprezzamento e gratitudine nel rimanere ostinatamente, nonostante la situazione molto complicata ed insicura, dando aiuto a milioni di persone.
Per affrontare i crescenti bisogni umanitari e scongiurare l'imminente catastrofe servono ingenti risorse finanziarie, cooperazione internazionale e solidarietà con il popolo afghano. Dopo l'ascesa dei 18 milioni di persone, dipendono dall'assistenza umanitaria per sopravvivere, un terzo non sa di che cibarsi e dove. Inoltre, più della metà di tutti i bambini sotto i cinque anni è a rischio di malnutrizione acuta poiché la seconda grave siccità in quattro anni minaccia di provocare ulteriore fame nei mesi a venire.
Valeria Sirigu